Analisi Manga

Analisi Manhwa: Tower of God

Buon pomeriggio cari,

è da un mese che sono tremendamente in fissa con Tower Of God, un manhwa  sudcoreano dell’autore SIU. Tale fumetto ha letteralmente colmato il vuoto dentro il mio cuore dopo la fine (il rallentamento nella pubblicazione) di HxH, ho visto l’anime in brevissimo tempo e in altrettanto ho letto tutti i volumi per ora disponibili.

Ma mi spiego meglio:

Joseph Campbell nel suo saggio “L’eroe dai mille volti” spiegava la teoria secondo la quale un bambino, figlio di un re, allevato all’interno del castello, in una torre isolata e sopraelevata rispetto al resto, completamente isolato dal resto degli umani se non per il suo curatore e maestro che ogni giorno si reca da lui, per impartirgli una lezione di vita, di scuola e di cultura. Per molto, molto tempo questo bimbo crescerà isolato, senza poter vedere nessuno se non il suo maestro, avrà si la visione del suo territorio tramite una finestra, ma non potrà mai uscire da questa stanza se non quando sarà diventato grande, impavido, saggio e pronto, secondo il volere del padre, a succedergli ma è veramente così? Questo bimbo non conoscerà nessuna emozione, non proverà nulla se non un lato della medaglia, nessuno può sapere come reagirà a tutto ciò… Invece, conoscete il mito della caverna di Platone, l’allegoria di questi prigionieri bloccati in una caverna che non conoscono e non sanno nulla del mondo esterno, beh..ecco, Tower Of God comincia proprio così. Il protagonista si chiama Bam ed è bloccato all’interno di una caverna insieme a Rachel. Lui è cresciuto nella solitudine, nel mistero e nella profonda disconoscenza del mondo, ciò che sa è solo grazie a Rachel. Lei, ha però una ossessione, vedere le stelle e il cielo, ed è disposta a tutto pur di farcela. Al di fuori di questa caverna esiste la Torre di Dio, luogo che permetterà, scalandola, di raggiungere il mondo esterno e vedere appunto tutto ciò che è loro precluso. Comincia così il viaggio di questi personaggi, dietro inganni, raggiri, prove, sfide mortali, trappole, doppi e tripli giochi, alleanze e poteri. Questo è pur sempre uno shonen, la componente di combattimento è ben presente e ricorda molto quella di HxH, la torre è organizzata in livelli e ciascuno di essi ha le sue regole, i suoi personaggi. Il world building mi ha letteralmente affascinato, è così stratificato che ho avuto difficoltà all’inizio a raccapezzarmi. Possiamo immaginare la torre già citata come la Torre di Babele. Sin dall’inizio del fumetto, c’è un alone di mistero nei riguardi dei piani superiori e man mano che Bam continua la sua scalata, scopriamo i segreti e gli intrighi che riguardano i piani superiori e il mistero si infittisce così tanto che ho cominciato a pensare ad una correlazione economica, politica e sociale tra i piani bassi e quelli alti, una vera e propria gerarchia, un senso di pietà di chi sta nei piani superiori riguardo chi sta sotto, ma non è mio intento annoiarvi. Sebbene ci sia altro da dire, voglio concludere parlando di Bam. Il protagonista, è letteralmente una tela bianca, tutto ciò che sa, mi ripeto, deriva dalle parole di Rachel. Il suo più grande desiderio è stare con lei, accompagnarla, verso di lei nutre un profondo, sincero rispetto ed affetto. La sua tela bianca viene, man mano che l’avventura procede, dipinta dai personaggi con cui entra a contatto, ognuno di loro, sarà una linea, più o meno grande che influenzerà positivamente o negativamente  Bam. Lui, è l’eroe che sconvolgerà la Torre, che crescerà, cambierà, progredirà, affronterà se stesso e cercherà di capire le sue origini e chi sia veramente. In Tower of God non esiste un bianco o un nero, non esiste solo un estremo, ma esiste sempre il cambiamento ed esistono una grande gamma di grigi. Ma tutto ciò dipende da te! Scoprilo! Buona lettura

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