Analisi Manga

Analisi Manga: Initial D di Shuichi Shigeno

Ciao a tutti!

Data la recentissima uscita del Direct-105 di J-Pop, che vi lascio qui sopra per poterla scaricare, sfogliare e consultare; oggi, vi parlo un po’ di Initial D.

Nel direct, mostrante le uscite di Maggio-Giugno, quest’opera arriva al volume terzo, sappiamo già che saranno 24 volumi, con pagine a colori (nel primo volume non ve ne erano), nelle prime pagine una prefazione di Dario Moccia, che incoraggiava i lettori a lasciarsi trasportare e coinvolgere da questa lettura, mentre alla fine del volume c’era una interessante intervista all’autore, utile per poter approfondire quello che è stato il processo di creazione del fumetto e alcuni aneddoti riguardanti la sua vita. Il fumetto, risulta essere ben impaginato, la J-Pop fa sempre ottime edizioni, il rapporto pagine-prezzo è favorevole ma non lo è il lettering talvolta così come le traduzioni in alcuni passi, ma andiamo per ordine.

Della storia preferisco raccontarvi poco. Takumi frequenta il liceo, è un ragazzo alquanto passivo, inespressivo, apatico, ha si interazioni con i suoi compagni, ma sembra spesso tra le nuvole, come se qualche pensiero lo perseguitasse costantemente. Lavora con suo padre in un negozio di tofu, fa consegne per lui da ormai 5 anni; il padre infatti, ex pilota, gli ha insegnato a guidare e Takumi, ogni mattina alla guida della sua Toyata Trueno, scende e risale dal monte Akina. Non ha nessun interesse nella guida, pratica questa azione con disinvoltura, non si capacita della sua abilità, né si rende conto se gli piaccia o meno guidare. Un suo compagno di classe, che lavora da un benzinaio insieme a lui, lo rende partecipe delle corse clandestine, gli fa scoprire una realtà ben presente ma a lui sconosciuta, veder correre altre persone gli instilla un dubbio..quella foga, quella grinta, la passione che vede in quei piloti è così viva, arde di un fuoco inestinguibile. Takumi, viene volontariamente e inizialmente descritto e mostrato dall’autore completamente disinteressato da tutto ciò, ti fa quasi provare ribrezzo nei confronti di Takumi. L’autore lo fa apposta per mostrarti come cambia piano piano idea, come sboccia e fiorisce il fiore della sua passione, come si accenderà in lui quel fuoco. Takumi non  se ne rende conto sin da subito, ma il climax del primo volume ci porta dritti ad una corsa dove lui parteciperà, il resto, lascio scoprirlo a voi. L’autore racconta che anche lui possedeva una Trueno, anche lui è affascinato da questo mondo e ha partecipato a delle corse, i disegni di Initial D traspaiono esattamente questo, la fisica dei movimenti compiuti dalle macchine è molto precisa, i movimenti sono dinamici, rapiscono il tuo sguardo e ti indirizzano verso quel tornate, quella curva stretta, ti fanno sentire quel brivido, le linee cinetiche ti accompagnano con lo sguardo e l’autore sa dove stai guardando mentre leggi, lui c’era su quelle curve, sa quali marce Takumi ha inserito e quale manovre ha compiuto con lo sterzo. Per gli amanti dei motori, sicuramente questo fumetto darà appetito alle vostre aspettative, troverete molti riferimenti e tecnicismi che personalmente conosco ben poco, ma se dovessimo leggere un fumetto o un libro per dover imparare sempre qualcosa, non ci troveremmo qui..no? Lasciarsi coinvolgere da una lettura, intrattenere il vostro tempo, ed infine, la più importante: provare emozioni. Beh.. credo che sia proprio questo il bello. Nota dolente sono però i volti, a mio parere, potevano ricevere una cura migliore, essere più precisi, ma non credo che fosse quello l’obiettivo dell’autore né probabilmente era così tanto capace di farli, stiamo parlando pur sempre di un fumetto alquanto vecchio, il maestro Tezuka, all’inizio della sua carriera non era così tanto bravo ma compensava con le sue storie, poi beh, è migliorato parecchio ma questo è un altro discorso. Come vi ho anticipato prima, non c’è stata una cura notevole in alcune traduzioni, parole come tornante, curva, gasolio, sono utilizzate nel modo sbagliato e nel momento sbagliato.

Un lettore attento, sicuramente si rende conto dell’errore e capisce quale sia l’intento e l’interpretazione giusta da dare. I redattori di J-Pop hanno comunque assicurato che già dal prossimo volume, non ci saranno di questi errori e bisogna dar loro fiducia.

Per concludere, poiché non voglio farvi perdere troppo tempo a leggere tutta questa pappardella ma lasciarvi appunto, tempo per leggere, vi darò la mia personale opinione.

Initial D è un fumetto che parla di crescita e scoperta. Sembrerà banale dirlo, ma sin da quando eravamo bambini e la maestra ci faceva la tipica domanda:

“ Cosa vorresti fare da grande? ”

Beh.. le risposte erano tanto diverse quanto i bimbi che rispondevano. Chi voleva fare l’astronauta, il medico e il pittore, ce n’era di tutti i gusti. Crescendo, ahimè, ci si rende conto che la vita è fatta di tante sfaccettature, si fa un lavoro che magari non ci piace, ci si ritrova in una famiglia che non si comporta proprio bene, oppure quei sogni che quel piccolo bimbo aveva, rimangono chiusi nel cassetto dei desideri. È normale, sarà il destino, karma… succede. Siamo tutti un pò come Takumi, persi nei propri pensieri, apatici, passivi. Personalmente io avevo un sogno ma è sempre rimasto lì, la realtà dei fatti è ben diversa da quella dei sogni, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ci sono casi e situazioni, siamo così tanti nel mondo e siamo tutti diversi. Ma crescendo mi sono reso conto di tante cose e ben altre mi hanno segnato nel bene e nel male. Ho perso speranze, e ho trovato conforto in altre, ho scoperto di amare, come anche di odiare.

Credo però, che siamo tutti Takumi, abbiamo tutti una passione, un hobby, un gesto, un’ azione che ci fa emozionare, che ci fa battere il cuore all’impazzata e che ci rende contenti di essere vivi, e spero per voi, che prima o poi la scopriate!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *