Analisi Manga

Analisi Manga: Goodbye, Eri

Buonasera cari,

oggi mi soffermerò su Goodbye Eri, nuova opera autoconclusiva, di sole 200 pagine dell’autore di Chainsaw man, Fire Punch e Look Back. Un volume piccolo ma ben scritto, ricolmo di eventi, vicende e una storia molto cinematografica, sia nello sceneggiato così come nel modo di raccontare e descrivere la storia. Questo secondo me, è il punto forte di quest’opera, la migliore di Fujimoto fin’ora, molto più imponente rispetto alla prima stagione di Chainsaw Man (1-11 volumi), poiché è stata scritta e pensata dopo questo periodo di “apprendistato/iniziazione” con Fire Punch, Chainsaw man appunto e le due raccolte di storie brevi. Sono convinto che l’autore ci stupirà nella seconda stagione di Chainsaw man (dal volume 12 in poi), in quanto sta utilizzando il medium fumetto, mischiandolo al mondo del cinema odierno, con uno stile di racconto molto più vicino a questo secondo, pur mantenendo il suo stile grafico/disegno, grezzo, sporco, a tratti ispido, con linee graffiate, a tratti “abbozzate”. Ma parto come sempre dalla trama, descrivendone proprio il minimo indispensabile, poiché, per poterne raccontare la storia, mi risulterebbe fin troppo facile fare spoiler e non è il mio intento. La trama ruota attorno alle vicende di Yuta, ragazzo che frequenta il liceo del suo paese, e che riceve proprio nelle prime pagine del fumetto una richiesta dalla madre. Lei, ha una grave malattia terminale e per tal motivo chiede al figlio di riprendere con uno smartphone questi ultimo periodo di vita, raccogliere così le sue espressioni, gli avvenimenti compiuti dalla famiglia e poi, con il girato, farci un film. Il proposito è di lasciare per il futuro, un bel ricordo visivo e vivido della madre, affinché sia ricordata con felicità, da parenti e da familiari. Seppur con una certa difficoltà, Yuta è pur sempre un ragazzino, il film viene completato. Viene poi trasmesso sullo schermo della sua scuola, Yuta aggiunge elementi di fantasia, per renderlo un lungometraggio più accattivante, ma non viene ben accolto dalla scolaresca, riceve solo giudizi negativi, secondo gli spettatori ha  mancato di rispetto alla madre. Nei giorni successivi viene preso in giro e deriso, tutti i suoi sforzi sono stati vani, Yuta non la prende proprio bene. Gira un video dove dichiara di volersi suicidare e così sale sul tetto di un palazzo e la fa finita. Nel momento culminante, incontra Eri, questa ragazza alquanto strana, che gli rivela il suo parere. Il film le è piaciuto molto, l’ha commossa, e le chiede di girare un altro film, da presentare l’anno successivo. Ciò che posso dirvi della trama termina qui, il vero plot comincia ora, lascio a voi scoprirlo. Goodbye Eri, è una storia che parla di perdita, dolore, della ricerca delle connessioni con altre persone e sulla direzione artistica, si parla di nostalgia, memoria, amore mescolando il tutto con film e narrazione. Un racconto molto dinamico, in sole 200 pagine, con una impaginazione delle tavole che riprende molto lo stile del cinema. Le tavole sono spesso divise in riquadri di 4 rettangoli, uno sopra l’altro, per dare la sensazione e impressione che si sta vedendo un film, dove man mano si passa da un frame all’altro. La storia sembra così viva, di pagina in pagina, da pannello in pannello, noteremo situazioni apparentemente tutte uguali, con scene di vita quotidiana come una cena, due persone che guardano un film.. ma ci sono piccoli movimenti, dettagli, gesti che cambiano da tavola in tavola, che ci fanno capire una progressione, il tempo che scorre. Non ci sono cambiamenti di ritmo, si mantiene costante, succedono tanti eventi e fatti in questo fumetto, ognuno ha una sua importanza, Fujimoto è diventato molto bravo nel raccontare, nel mantenere una trama dinamica, nel non perdersi con tavole riempitive.  I personaggi non sono banali, risulta facile immedesimarsi in questi, sono profondi, imperfetti, sfaccettati.

Un tema cardine del fumetto è l’amore, in tutte le sue forme: l’amore giovanile di Yuta verso Eri, un amore diverso, genuino, tossico, inquietante, sincero, ma anche l’amore verso sua madre, sia di Yuta nei suoi confronti che viceversa, un amore commovente, realistico, sincero, doloroso. Il punto focale dell’opera che la innalza a miglior suo lavoro, è il tipo di narrazione non lineare. Il lettore/spettatore viene confuso dal procedere degli eventi e da ciò che legge. I fatti sono raccontati attraverso metastorie, che riguardano ovviamente i vari personaggi presenti, e a ciò si aggiunge la narrazione non lineare, come vi dicevo prima, che rende complicato inizialmente capire cosa sia successo prima e cosa dopo, ti pone dei quesiti, per poi arrivare al finale della storia e così puoi ricostruire i passaggi, i vari pezzi. Una prima lettura non basta per apprezzare al meglio la storia, mi ci sono volute tre letture per poter capire e analizzare nel dettaglio tutta la vicenda, ogni lettura poi ho notato un dettaglio, un passaggio, che non avevo colto nella lettura precedente. Non è stata una perdita di tempo, bensì un piacere sentirmi così in preda della marea di Fujimoto. La narrazione è così stratificata, da rendere ancora più interessante il fumetto, poiché un altro tema cardine di esso, è come la finzione si mischia alla realtà. L’autore riesce infatti, in queste metastorie e narrazione non lineare, a confonderci per non farci capire se effettivamente quell’evento all’interno del fumetto sia realmente accaduto o sia ripreso per il film di Yuta. Il fumetto viene spinto come mezzo per raccontare, attraverso il tema del “film”. Yuta appunto, attraverso la fotocamera del suo cellulare, deve girare e quindi raccontare alcune vicende, queste vengono raccontate sulle pagine del fumetto, alcune vengono deliberatamente mostrate altre no. L’autore è ben fiducioso del tema che sta trattando, l’argomento della memoria non è posto a caso, sin dall’inizio Yuta riprende la madre per onorarla, per renderla viva anche dopo la sua morte, per ricordarla con affetto e felicità.  Questo tema diventa essenziale, citando testualmente dal fumetto “tutto ciò che abbiamo è la memoria, onorare qualcuno con la stessa memoria, è il modo migliore per mantenerlo in vita”. L’autore rivela una grandissima sensibilità riguardo questo argomento, ossia non perire, rimanere come un ricordo, essere immortalati da una telecamera e non sparire. Ma vi pongo un quesito, che probabilmente è lo stesso che ci ha posto Fujimoto e di cui non avremo una risposta. Se volessi raccontare di una persona sono la parte bella, io registrerei dei video dove appunto mostro questo lato positivo e se poi trascurassi, non mostrassi tutti gli aspetti negativi di quella persona, chi in futuro vedrà quel video, senza conoscere tale persona, vedrebbe solo la parte bella e potrebbe pensare che quella persona è stata appunto così. Perdonatemi se vi ho confuso, ma il mio intento è farvi capire, che la realtà si mischia alla finzione. Qual è la differenza tra le due, c’è un filo sottilissimo che separa l’uso della finzione come mezzo per intrattenere e quello di completa evasione. La storia, non sarebbe tale senza Yuta, può sembrare un personaggio frustrante, senza personalità ma non è così. Senza Yuta, non esisterebbe questa storia, non esisterebbero tutti questi eventi e fatti narrati, gli altri personaggi di cui veniamo a conoscenza, sono tali e sono scoperti da noi lettori, attraverso di Yuta, il suo punto di vista, le sue azioni e interazioni. Fujimoto, tende a creare così una contrapposizione tra Yuta e Eri. Lei è per forza di cose, un personaggio misterioso, enigmatico ed interessante ma complementare.

Siamo di fronte ad un fumetto che non è esattamente un fumetto, che sconfina nei canoni di un film per sfruttare al meglio le tecniche che la nona arte ha creato, sviluppato e consolidato. Vi stra-consiglio di leggere quest’opera, vi lascerà delle belle sensazioni e sono convinto che vi sconvolgerà al punto da volerlo rileggere, con l’auspicio di cogliere quelle sfumature che in una precedente lettura non erano state colte.

Come al solito, se l’avete letto, scrivetemi cosa ne pensate (senza spoiler), se non l’avete ancora fatto, potete ordinarlo nei nostri negozi (fisici e/o online). Saremo ben lieti di aiutarvi!

Arriverà per questo fumetto anche un reel su Instagram, stay tuned!

Buona serata da FantaUniverse

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